Webinar: Gender Mainstreaming in the Energy Sector: Framework and Applications

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Jun 022016
 

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ppt here: EWG-ALP 2016 Webinar Series Session 3 Master

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Renovables pueden ser vía al desarrollo centroamericano

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Oct 152013
 
by Melissa Gómez Arce

[CARTAGO, COSTA RICA] “Una rápida transición a la generación eléctrica 100 por ciento renovable es técnicamente posible y socioeconómicamente beneficiosa en todos los países centroamericanos”, destaca un estudio del Centro Latinoamericano para la Competitividad y el Desarrollo Sostenible (CLACDS/INCAE) y el Worldwatch Institute.

El informe ‘La Ruta hacia el Futuro para la Energía Renovable en Centroamérica’ –cuya versión en español se lanzó en agosto– evaluó la situación de las energías renovables, las deficiencias y las mejores prácticas para su desarrollo en la región.

Alexander Ochs, director de Energía y Clima del Worldwatch Institute, comenta a SciDev.Net que “las inversiones en energías renovables están aumentando en la región, pero los mecanismos de apoyo financiero ypolíticas existentes siguen siendo insuficientes para desarrollar todo su potencial”.

Añade que Centroamérica podría hacer frente a sus retos de desarrollo si alimentara sus economías en su totalidad con las fuentes de energía renovables, para lo cual se necesita un esfuerzo continuo de colaboración entre los investigadores, el gobierno y sector privado.

“Las inversiones en energías renovables están aumentando en la región, pero los mecanismos de apoyo financiero y políticas existentes siguen siendo insuficientes”.

Alexander Ochs

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Ma questa è l’unica via

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May 042010
 

A colloquio con Alexander Ochs, direttore del programma

È uno dei massimi esperti americani di politiche energetiche, nazionali e internazionali, e di sicurezza energetica. Il suo nome è Alexander Ochs e La Nuova Ecologia l’ha intervistato per fare con lui un punto sull’impegno, e sui risultati, di Obama sul fronte della lotta ai cambiamenti climatici.

Qual è lo stato della legislazione statunitense sui cambiamenti climatici?

Per chi non conosce il nostro sistema politico – la divisione del governo, i controlli e i bilanciamenti dei poteri esecutivo e legislativo – è difficile capire. La Camera dei rappresentanti ha approvato a giugno l’American clean energy & security act,

un documento con obiettivi modesti e a lunga scadenza su clima ed energia. È stata però la prima volta che una Camera ha approvato una legge per limitare le emissioni dei gas serra. Una legge, va sottolineato, passata per pochi voti: 219 contro 212, solo 8 quelli republicani. Ora tutta l’attenzione è al Senato, dove i democratici Barbara Boxer e John Kerry hanno portato a settembre il Clean energy jobs and american power act, una nuova legge sulle emissioni che implica massicci investimenti nelle energie pulite e nella ricerca e cattura dell’anidride carbonica. Vista con favore dagli ambientalisti, ha incontrato l’opposizione dei conservatori, che la ritengono troppo complicata, costosa e d’ampio raggio. Se passerà non sarà nella versione originale.

Ora che cosa accadrà?

Sono in discussione altre leggi. Innanzitutto il Carbon limits and energy for America’s renewal act, introdotto a dicembre dalle senatrici Maria Cantwell e Susan Collins. Con limiti più modesti sulle emissioni, questa legge cerca nuove strade nel dibattito sul cambiamento climatico e sull’energia. Prevede un sistema di tetti e dividendi che fornirebbe fino al 75% degli introiti della vendita all’asta dei permessi d’inquinare alle famiglie per compensare l’aumento dei costi energetici, che si presume saliranno dopo la regolamentazione delle aziende. Il rimanente andrebbe a un fondo di ricerca e transizione verso un’economia pulita.

 [Si prega di leggere l’intera intervista qui]